lunedì 4 marzo 2013

INTERVISTA ALL'AUTORE: Miki Monticelli

In un pomeriggio noioso, entrando in libreria, abbiamo entrambe comprato un libro con una copertina misteriosa e un titolo accattivante e leggendolo abbiamo scoperto una scrittrice italiana piena di talento e inventiva, con una fantasia straripante (dove troverà i nomi per le creature che popolano i suoi mondi?). A distanza di mesi e dopo 1619 pagine (sì, le abbiamo contate...), le abbiamo inviato un'e-mail piena di domande cui ha risposto. Conosciamola meglio, allora...

Miki Monticelli è nata a Prato nel 1975;  ha frequentato il Liceo Classico ed è laureata in Ingegneria Elettronica. Proprio all'università, durante la pausa pranzo, ha cominciato a scrivere brevi racconti che sono deventati ben presto libri. Da allora non ha più smesso di scrivere.
Per la Piemme ha pubblicato La Trilogia della Scacchiera Nera (La Scacchiera Nera, L'Ombra del Guerriero e Il Maestro degli Inganni),  Cornelia - Trilogia della Fata di Città (Il libro prigioniero, La Pietra Nera, I Sette Cardini) , i primi due volumi de La Trilogia della Valle Nascosta (Oltre la Frontiera e Il Labirinto d'Argento) e infine Lo Stregone dei Venti.
Per saperne di più, questo è il sito dell'autrice: http://mikimonticelli.wordpress.com/



https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQmiGfq6QJg7JeQ1Y7gYmYu2nPbeuarMncblWrxBcAeraorOZHj
 
1-Perchè hai scelto di scrivere libri fantasy e non di un altro genere?
In realtà mi piace scrivere anche di fantascienza (un mio vecchio e imperituro amore) e mi piacerebbe prima o poi avere abbastanza coraggio da misurarmi in qualcosa di storico, quindi... bè, non scrivo 'solo' fantasy. Diciamo che per ora è ciò che ha trovato posto sugli scaffali... Comunque per me è stato naturale dedicarmi a questo tipo di racconto, dal momento che amo il fantastico da sempre. Per la stessa ragione penso che continuerò a dedicarmici anche in futuro. Le sfide e le 'esplorazioni' insite in questo genere mi appassionano moltissimo!


2-L'ispirazione per i libri ti è venuta improvvisamente come è successo a Mary Shelly "in una notte buia e tempestosa" o come J.K. Rowling in treno oppure era un'idea già radicata nella tua mente?
L'ispirazione è una cosa strana. A volte è improvvisa e folgorante, a volte è la maturazione di un'idea che ha a lungo pisolato nella tua mente, a volte un insieme di entrambe le cose. Per ora ho provato tutte queste sensazioni e, nonostante ciò, credo che quella sull'ispirazione sia la domanda che mi è stata fatta più spesso ma anche quella a cui, ancora oggi, non so rispondere con esattezza. Ogni storia ha la sua 'storia', anche come generazione dell'idea e soprattutto come realizzazione. Ma in ogni caso l'ispirazione, il seme che per primo germoglia, può venire da qualsiasi cosa: una lettura, la persona seduta davanti a te per caso in treno, una conversazione origliata in una sala d'aspetto... un'illustrazione su un libro... persino una lezione!


3-Le creature e i loro nomi, come per esempio i turloch, li hai inventati o hanno un'origine mitologica?
Sono decisamente inventati, ma creare una mitologia interna per la Scacchiera ha richiesto una 'documentazione'. Quindi almeno per alcuni mi sono ispirata a leggende e leggendarie creature pre-esistenti... che so, potresti vedere i turloch come una versione delle antiche leggende sugli uomini-animale... yeti e così via. Ho fatto palesi riferimenti alle arpie, altro esempio, anche se nel libro non sono come quelle mitologiche. Quindi i riferimenti e le ispirazioni ci sono per ovvie ragioni, ma mi piace lasciarmi molte strade aperte e poi sono dell'idea che l'ispirazione debba essere questo: un punto di contatto. Non una copia o un uso indiscriminato del modello di partenza. Altrimenti si producono cloni.


4-I tuoi personaggi hanno un carattere deciso, comportamenti coerenti e una psicologia precisa. Hai preso spunto da persone reali?
No, nessuno che conosca si trova nei miei libri. Ma sì, mi piacciono i personaggi forti e cerco di mostrarli coi loro pregi e difetti. Non necessariamente 'tipizzati'. Questo a volte incontra i gusti dei lettori e a volte no, ma nessuno è perfetto, nessuno ha mai sempre la frase giusta nel momento giusto e l'atteggiamento adeguato in ogni occasione e mi piace che anche i miei protagonisti siano allegramente imperfetti. E debbano confrontarsi con mondi imperfetti e situazioni che li sfidano portando alla luce i loro conflitti. Se non c'è una sfida per i protagonisti a che serve raccontare la loro storia e la loro avventura?

5-Hai pubblicato la Trilogia della Scacchiera Nera con la collana Freeway della Piemme, una casa editrice importante. Secondo te gli autori italiani, soprattutto quelli giovani, hanno la possibilità di far pubblicare i propri scritti?
Certo che sì, anche se non è semplicissimo. Io ne sono la prova. Serve tanto lavoro però (dettaglio che purtroppo in molti considerano quasi una cosa secondaria), e un pochino di fortuna nel senso che occorre capitare sulla scrivania giusta nel momento in cui quell'editore sta cercando un oggetto che somiglia a quello che tu stai proponendo...


6-A questo proposito, a quanti editori hai inviato il manoscritto de La Scacchiera Nera prima di essere pubblicata?
Molti ma non ricordo esattamente quanti. Avevo da poco ricevuto alcune risposte negative quando da Piemme mi contattarono per un altro mio lavoro (Il Libro Prigioniero, per ragazzi) e quindi la naturale prosecuzione fu di proporre loro anche la Scacchiera... visto che l'avete letta sapete come è andata a finire.

7-Le copertine dei tuoi libri sono stupende, infatti abbiamo eletto Cover del Mese di Dicembre quella de L'Ombra del Guerriero (qui). Sei felice che le abbia disegnate un artista già noto come Paolo Barbieri? I personaggi raffigurati assomigliano a come te li eri immaginati?
Ovviamente il merito della bellezza delle copertine va tutto a Paolo Barbieri e il suo successo è pienamente meritato! Quanto a me sono stata molto fortunata di aver potuto 'approfittare' della sua abilità e, anzi, la copertina de "l'Ombra del Guerriero" è la mia preferita tra le tre, insieme al drakar sul retro dell'ultimo... per il resto io credo che quello dell'illustratore o illustratrice sia un ruolo complicatissimo e che questi artisti debbano avere la loro libertà nella realizzazione dei disegni. Alcune cose le ho immaginate (e anche descritte) diverse, certo, ma in ogni caso i lettori quando leggono danno la loro interpretazione al testo e immaginano le cose a modo loro. Quindi ciascuno  già immagina personaggi con caratteristiche diverse... il disegnatore ci regala la sua!

8-Hai già scritto nove libri, stai lavorando lavorando a qualcosa di nuovo?
Già. Nove. Ancora non mi capacito. E la cosa curiosa è che sono sempre al lavoro. Praticamente non mi fermo mai. Sto lavorano ad altro, certo... un progetto di cui abbiamo parlato con Piemme e a cui tengo molto, sempre fantasy per un pubblico più grande e poi altre cose, a cui al momento lavoro in tutta libertà. Vedremo. Mi limito a incrociare le dita e nel frattempo per i ragazzi più giovani in primavera uscirà l'ultimo capitolo delle avventure di Cornelia.

9-Cosa hai provato scrivendo l'epilogo de Il Signore degli Inganni, dopo tre libri e più di 1500 pagine di avventure?
Tristezza. Soddisfazione. Dubbio. Gioia. Un pentolone di emozioni... ammetto che la parte finale di una storia è sempre la più complicata e che c'è una sorta di distacco quando si arriva a mettere l'ultima parola. Ci si chiede cosa si è fatto e come... se quello che si voleva dire sia passato nel testo, se chi legge apprezzerà la direzione che la storia ha preso... le tue scelte. E quelle dei personaggi. Ma confesso anche che ero già in parte immersa in altri progetti, altri mondi, altre storie, e questo mi ha reso più semplice salutare i ragazzi.


10-Se avessi la possibilità di essere trasportata sulla Scacchiera, che pedina vorresti essere? Quale Spirito Errante senti più tuo?
Ah, ma il punto è che non si può scegliere la pedina e lo Spirito, è quello che sceglie te. E immagino che sarebbe una sorpresa anche per me...


I tre protagonisti della Trilogia della Scacchiera Nera:
 Milla, Ryan e Mort, disegnati dall'autrice

3 commenti:

  1. Che bella intervistaaa! :DD
    Nooo, sono troppo curiosa di leggere La scacchiera nera! :) La trama è stupenda! Devo correre in libreria :D

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  2. Grazie mille! Adesso faccio un salto da te!
    -Ale :)

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