mercoledì 6 febbraio 2013

RECENSIONE: Wintergirls di Laurie Halse Anderson

Titolo: Wintergirls
Autore: Laurie Halse Andarson
Anno di pubblicazione: 2010
Pagine: 336
Prezzo: 9,90€
Formato: cartaceo (rilegato)
Trama: Lia e Cassie sono amiche dall'infanzia, ragazze congelate nei loro fragili corpi, in competizione in un'assurda gara mortale per stabilire chi tra loro sarà la più magra. Lia conta maniacalmente le calorie di tutto quello che mangia e di notte quando i suoi non la vedono si sfinisce di ginnastica per bruciare i grassi. Le poche volte che mangia, cerca di ingerire cose che la feriscono, come cibi ultrapiccanti, in modo da ''punirsi'' per aver mangiato. Si ingozza d'acqua per ingannare la bilancia nei giorni in cui la pesano. Quando eccede nel cibo ricorre ai lassativi e passa il tempo a leggere i blog di ragazze con disturbi alimentari che si sostengono a vicenda. Nel suo libro più toccante e poetico dopo ''Speak'', finalista al National Book Award, l'autrice di best seller, L. H. Anderson esplora l'impressionante discesa di una ragazza nel vortice dell'anoressia.



Zero chili, zero vita, taglia zero, zero peso. Zero e basta.
A volte ho così tanta fame che potrei mangiarmi a morsi la mano destra.

LA MIA RECENSIONE
Wintergirls è uno dei primi libri della collana Y della Giunti (dedicata ai lettori young adult) che ho letto. Le caratteristiche principali di questa collana sono il prezzo ridotto dei volumi, anche se quest'ultimi sono di alta qualità e rilegati, e il formato piccolo, misurano infatti circa 12X18cm. Wintergirls è stato scritto da Laurie Halse Anderson dopo le numerose lettere ricevute dalle sue lettrici con disturbi dell'alimentazione; ha scritto inoltre Febbre1793, Speak - Le parole non dette, pubblicato insieme al DVD del film inedito in Italia con protagonista la quattordicenne Kirsten Stewart, e il più recente Le emozioni difettose. L'autrice tratta argomenti difficili da affrontare: l'anoressia, la violenza sessuale, la perdita di un genitore. E lo fa sempre con grazia e delicatezza, con una scrittura diretta e cruda che non nasconde tuttavia le parti più brutte della vita di queste adolescenti difficili. Nel caso di Wintergirls non si risparmia: descrive perfettamente il disagio di Lia, una ragazza che non si sente bella nel proprio corpo, che arriva ad odiare la propria pelle e il proprio aspetto.

La storia è narrata in prima persona da Lia e si apre con un avvenimento tragico: la morte della sua ex-migliore amica Cassie. Ma la cosa peggiore è che la ragazza ha cercato dichiamare Lia poco prima di morire. Esattamente trentatré chiamate perse. E Lia se lo rinfaccia per i primi capitoli interrompendo la narrazione con elenchi di numeri da 1 a 33. Dopo questo fatto gli avvenimenti raccontati si affiancano a numerosi flash-back dell'infazia della protagonista, piccoli episodi di vita quotidiana che ci spiegano i fatti che hanno portato Lia all'anoressia. Scopriamo in questo modo che Cassie è stata la prima a sentirsi brutta e grassa, è stata la prima ad iniziare a vomitare tutto quello che ingeriva; siamo partecipi anche del malessere e dell'odio che Lia prova nei confronti dei suoi genitori separati che tengono più alle proprie carriere (importante cardiologa la madre, storico affermato il padre) che al matrimonio; assistiamo al giuramento fatto durante una vacanza in montagna in cui le due ragazze, sotto la luna, giurano entrambe di diventare la ragazza più magra della scuola. Detto così suona stupido ma Lia e Cassie ci credono davvero, tanto che questa malsana competizione e altri litigi le portano a dividersi. Dopo la notizia della morte di Cassie, la protagonista è ossessionata da sogni in cui la sua amica cerca di convincerla che la vita è solo sofferenza, la insulta, la fa sentire in colpa, cerca di convincerla a raggiungerla nella terra delle ragazze d'inverno, ragazze congelate nei propri corpi vuoti si rifugiano. Queste allucinazioni sono anche stimolate dalla mancanza di energia di Lia, causata dal suo
rinnegamento del cibo. Quando mangia conta tutte le calorie e programma gli allenamenti di step da fare di notte, di nascosto, senza far rumore, per bruciare tutti i grassi che di sicuro la faranno sembrare brutta e grassa.
La Anderson ha scrittoquesta storia con infinita raffinatezza, tanto che fin dal prima lettura ci si sente coinvolti, si assiste impotentialla guerra interiore di una ragazza allo stesso tempo tenace e irremovibile ed estremamente insicura. Sembra quasi di ascoltare tre diverse Lia: la prima che cerca di guarire, non tanto per sé stessa, ma soprattutto per la sua sorellastra Emma, per coloro che ancora hanno speranza; la seconda che rifiuta il cibo, si sente sporca, debole, stupida per aver ceduto alla tentazione; e la terza che combatte contro Cassie, che cerca di ribellarsi alla tranquillità della morte, alla mancanza di sofferenza, quella parte di Lia che cerca di non cedere alle parole della sua amica che la perseguita nei sogni, che la soffoca con il suo odore stucchevole e le sue parole. Personalmente, mentre leggevo Wintergirls , cercavo una via d'uscita, un'altra opzione per aiutare tutte le ragazze (e attualmente anche alcuni ragazzi) come Lia e Cassie. Prima di avere fra le mani questo libro non riuscivo a capire come una personapossa arrivare ad odiarsi talmente tanto da rifiutare il cibo, come possa desiderare di potersi annullare, sparire, ricorrere all'auto-lesionismo per
smettere di soffrire e andando avanti con la storia ho provato in prima persona come una ragazza possa sentirsi sbagliata, poco bella, in una società fondata sulle apparenze, l'aspetto fisico, la marca dei vestiti e la taglia dei jeans. Nessuno deve essere lasciato da solo quando soffre.
Questo è un libro serio e ho scritto la mia parte riflessiva ma nessuno vuole leggere una recensione troppo deprimente, giusto? Quindi concludo raccontando un fatto curioso che mi è successo mentre leggevo Wintergirls. Intere pagine del libro sono riempite dalla scritta Non.Devo.Mangiare. Centinaia e centinaiadi frasi che mi hanno costretto ad alzarmi dal divano, esporre il mio corpo al freddo-da-fuori-coperta, andare in cucina e mangiare un pezzo di cioccolato fondente. L'ho fatto per me, ma soprattutto per Lia.

VOTO: 10
 -Ale-

Questa recensione partecipa alla 100 Libri in un anno - Reading Challenge 2013 di Atelier dei Libri!

10 commenti:

  1. Me ne sono interessata giusto qualche giorno fa mettendolo in wishlist e non vedo l'ora di leggerlo :')
    Secondo me ogni tanto è giusto anche leggere libri che parlano di argomenti così delicati!

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    1. Già e a volte sono quei libri che tutti evitano, per la trama e l'argomento trattato, che si dimostrano delle vere sorprese! Mi è successo già con Proibito di Tabitha Suzuma, che ho aspettato tantissimo a comprare perchè parlava di incesto, un argomento tabù, ma che alla fine è diventato uno dei miei libro preferiti :)
      -Ale

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  2. Non conoscevo questo libro! La tua recensione mi ha incuriosito!
    Concordo con te su Proibito, mi sono ricreduta anchio!
    Sono sicura che Wintergirls mi piacerà!

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    1. Ciao! Hai ragione, Wintergirls non ti deluderà :D
      Che bella la tua immagine! Faccia di volpe era uno dei miei personaggi preferiti di Hunger Games, misteriosa e furbissima!
      -Ale

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    2. Spero di leggelo al più prsto! :D
      Grz! :) Anche a me è piaciuto moltissimo il personaggio di Faccia di volpe!

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  3. Dell'autrice ho letto "Le emozioni difettose", a detta di molti uno dei suoi titoli più brutti, e l'ho adorato :) Figuriamoci questo! Deve essere proprio intenso.

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    1. Non ho ancora letto Le emozioni difettose, però rimedierò :) Probabilmente è bello a modo suo: Wintergirls ti cattura fin dalle prime pagine, la storia di Lia ti stordisce e ti conquista, Speak invece ti attira lentamente e ti fa sentire nei panni di Melinda, la protagonista. Anche Le emozioni difettose avrà un suo modo di catturare il lettore...
      -Ale

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Ho amato questo libro!!! L'ho letto in un giorno e mezzo e ad ogni capitolo dovevo alzarmi a mangiare qualcosa; mi faceva venire ansia e fame insieme..

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  6. Lo sto leggendo proprio in questo momento (dopo petulanti incitazioni di amici con poca fiducia in me), ho anche visto il film -Speak- e ho provato a cercare il libro su internet da scaricare (non me la sento di andare fino in libreria per comprare un libro/film con Kristen Stwart)... ma a parte che sono ingrassata di tre chili leggendolo, amo -Wintergirls- !! Dubito che lo leggerò un'altra volta senza un motivo strettamente necessario... come per esempio aprirmi lo stomaco quando sono da mia nonna (sapete come sono le nonne: questo libro potrebbe essere rivalutato anche come aiuto per i nipoti con nonne apprensive e fissate con il nutrimento esagerato) :)
    A parte battute |forse poco idonee| è un romanzo meraviglioso che coglie i punti più deboli dell'adolescenza e ti obbliga a riflettere su ciò che sei tu e chi sono quelli che ti circondano... sono in completo accordo con il tuo voto Ale!

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