domenica 24 febbraio 2013

RECENSIONE: La valle della paura di Arthur Conan Doyle


Titolo: La valle della paura
Autore: Arthur Conan Doyle
Anno di pubblicazione: 2012
Pagine: 224
Prezzo: 7€
Trama:  Un delitto inspiegabile, avvenuto nel castello della famiglia Douglas, mette in moto Sherlock Holmes, chiamato a risolvere il caso. Giunto sul posto, si rende conto, da alcuni dettagli che sarebbero sfuggiti ai più ma non a lui, che le cose non sono affatto come appaiono e che l'assassinato non è l'uomo che tutti credono. In realtà, il luogo del delitto non è altro che il teatro di una incredibile e clamorosa messa in scena. La mancanza delle fede nuziale al dito dell'assassinato è il primo indizio a mettere Holmes in sospetto. E lo strano simbolo tatuato sul suo braccio, nonché la mancanza di un manubrio ginnico che dovrebbe esserci ma non c'è, finiscono per confermarlo nei suoi sospetti. A poco a poco, nella sua mente prende corpo un'ipotesi che lo condurrà sulle tracce di una segreta Loggia, una feroce banda di assassini guidata da un misterioso Gran Maestro. Lo scoppiettante finale a sorpresa vede l'apparizione di una vecchia conoscenza di Holmes, il professor Moriarty, l'irriducibile avversario del grande detective londinese. Ancora una prova magistrale, l'ultima, della raffinata mente di Sir Arthur Conan Doyle.



Questo libro mi è stato regalato da una mia amica per Natale. Avevo già in programma di leggere uno dei gialli di Conan Doyle e questa è stata l'occasione che cercavo. Mi sono guardata bene dal leggere l'introduzione all'inizio (perchè di solito ti rovina la storia) e sono entrata nella narrazione.              
La Valle della Paura è l'ultimo romanzo scritto da Doyle con protagonista Sherlock Holmes ed è diviso nettamente in due parti. La prima narra la storia delle indagini del famoso investigatore, la seconda invece  ci mette a conoscenza di fatti accaduti nel passato dell'uomo apparentemente assassinato.
Il libro parte davvero bene con il caso in cui Holmes è chiamato ad investigare. E' intrigante e riesce a catturare completamente l'attenzione del lettore.I particolari della storia s' intrecciano talmente bene, che l'autore svela piano piano i nuovi indizi, alternandoli a colpi di scena che mandano in fumo ogni supposizione e sospetto nati nella mente del lettore. Alcuni sono talmente sorprendenti che mi è capitato più di una volta di rimanere con la bocca aperta davanti al libro. La seconda parte invece mi è piaciuta di meno, l'ho trovata meno interessante anche se serviva a capire i motivi per cui sono avvenuti i fatti narrati nella prima. Però devo ammettere che anche qui Conan Doyle è riuscito a sorprendermi ancora una volta con un ultimo (signor) Colpo di Scena. Tutta la storia è ricca di particolari e di discorsi diretti. Le descrizioni, fondamentali nei libri gialli, sono scritte in modo tale che leggerle non diventa pesante. Solitamente le descrizioni noiose e gestite male dagli autori sono uno dei motivi più comuni per cui un libro non mi piace. Queste dovrebbero essere un punto di forza della narrazione e non una debolezza.
VOTO: 7
-Ari-


Questa recensione partecipa alla 100 Libri in un anno - Reading Challenge 2013 di Atelier dei Libri!

3 commenti:

  1. Interessante! Di libri gialli ne avrò letti a malapena 2, e non mi sono piaciuti molto... ma questo libro mi incuriosisce!
    Lo metto in wishlist! :DD

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  2. Anche io non sono una fan del genere ma questo vale la pena leggerlo! :D
    -Ari :)

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    1. Ne sono sicura! :) spero di riuscire a leggerlo presto!

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